20.12.07

Pigne nel cervello

La domanda alla quale siete chiamati a rispondere è la seguente: "Ma la gente, ha le pigne nel cervello?"

Il problema: il penultimo esame che mi manca è quello di Filosofia Politica e per sostenerlo bisogna scrivere una tesina su un argomento concordato in preceenza col docente. Per concordare l'argomento bisogna andare a ricevimento (lunedì, dalle 15 alle 16 nello studio 15 del Dipartimento di Storia e Istituzioni in Palazzo Hercolani...). Lunedì sono arrivato in dipartimento e mi sono avviato verso lo studio, che di solito è più vuoto di uno studio vuoto.
Lunedì quasi non si riusciva a camminare per tutto l'ammasso di gente che c'era.
"Scusate, chiedo timidamente ad un capanello di studentesse ammucchiate in un angolo buio della sala, siete qui per De Gennaro?"
"No, no!" rispondo loro con solerzia "Noi abbiamo l'esame con Gozzi, lo studio di De Gennaro è là in fondo..."
"Ah, grazie!"
E me ne vado avanti tranquillo a passo spedito, tranquillizzato dall'idea che tutta quella gente fosse lì per Gozzi e che quindi io me la sarei cavata in pochissimo tempo. Di fronte allo studio dell'Antonio, tuttavia, ci sono almeno una quindicina di persone, tra cui un'amica.
Mi avvicino col sorriso di quando devi fingerti interessato alla vita degli altri solo per scoprire se interferirà coi tuoi programmi o meno, e sfoderando il mio miglior tono amicale l'apostrofo "Hey! Ma guarda un po' chi si rivede! Come stai? Che esame devi dare?"
"Ciao! Tutto bene, dai...ah, beh, sono qui per De Gennaro! è il penultimo esame, speriamo bene, non ho neanche concordato la tesina...l'ho proprio fatta così e via, guarda...mi basta passarlo!"
"Uhm, lesame di De Gennaro? Ma ha messo l'appello oggi in orario di ricevimento?!"
"Sì, non lo sapevi? Dovevi andare a ricevimento a concordare la tesina?"
"Eh, si, cavoli...vabbè, vorrà dire che mi metto qui e aspetto che finisca l'esame e poi gli chiedo udienza..."
E così ho fatto, sono sceso in biblioteca e mi sono preso un paio di volumi della Arendt e mi sono seduto scomodo sul pavimento dell'atrio assieme agli altri e ho iniziato con pazioenza la mia lettura...tutto ciò alle ore 15.
Quando alle 18.30 mi rendo conto che mancano ancora 6 persone, che il dipartimento aveva chiuso dalle 17, che la Facoltà chiude alle 19...ho accettato la dura realtà: non sarei mai riuscito a parlare col profe e quindi decido di fare l'ultima cosa che mi resta. Tra un esame e l'altro in intruffolo nello studio del profe e con estrema cortesia gli espongo il mio problema, qui di segutio, vi riporto la conversazione.

"Salve, scusi...io ero venuto oggi per il ricevimento per concord..."
"Mmmmm...ah, lei era venuto per concordare la tesina per l'esame? Beh, noi siamo qui tutti i lunedì, venga lunedì prossimo, senza problemi, mi trova tranquillamente!"
(Lunedì prossimo è il 24 dicembre, la facoltà chiude dal 21 dicembre al 6 gennaio...)
"Guardi, lunedì prossimo è troppo in là per me e poi ci sono le festività e io devo partire, mi chiedevo se non fosse possibile avere appuntamento per domattina o mercoledì in giornata, compatibilmente coi suoi impegni, sia ben chiaro..."
"Guardi, mi chiami qui in studio e le saprò dire eccetra eccetra...Perché poi ci avviciniamo al Santo Natale, vero-o-no? e quindi se lei mi chiama qui in studio le so dire, vero-o-no?"
"Ma domani lei sarà qui in Facoltà?"
"Beh, non che la mia vita sia particolarmente movimentata, anzi! Al contrario è tutta routine quotidiana, non succede mai nulla, però non si può mai sapere, non si può mai dire eccetra eccetra, vero-o-no? Mi chiami quando vuole qui in studio e vediamo di accorarci..."
(Io penso: a maggior ragione, se non ti succede mai nulla nella vita, probabilmente sai già che domani sarai qui in studio tutto il giorno a fare nulla, giusto? quindi cosa ti costa tirare fuori l'agenda ora e fissarmi un appuntamento?)
"Sì, capisco...ma quindi lei proprio non ha idea se domani o mercoledì la riesco a trovare qui in studio?" (leggi: dimmi quando cazzo ci sei che vengo!)
"Non lo so...le cose, la vita, gli impegni, non si può mai sapere, vero-o-no? Senta, provi a chiamarmi e ne parliamo al telefono..."

Ma mi dico io, ma c'hai le pigne in testa?

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